Sono tanti anni che l’Associazione San Cassiano opera nel territorio di Imola per la diffusione del Commercio Equo e Solidale. Il progetto più importante è la Bottega Giusto Scambio, che si trova nel centro di Imola, in via Mazzini 12. L’avevamo già inserita nel nostro elenco di attività solidali ad Imola, ma ora scopriamola un po’ meglio.
La bottega è per l’associazione un luogo simbolico e significativo. Identifica infatti il commercio, che nella nostra visione deve avere spazio all’interno del centro storico: non vogliamo pensare cosa possa essere il centro di Imola privato della vitalità dei mercati e delle attività commerciali. Per questo spazio, perciò, ringraziamo il Comune di Imola, che ci ha concesso i locali in comodato d’uso gratuito.
Il concetto di Bottega incarna anche il commercio in senso più ampio, come luogo dello scambio di merci. Questa osservazione spiega bene il nome della nostra Bottega: è lo spazio dove vogliamo ristabilire l’Equità degli Scambi. È il nostro modo per dire basta ad una economia predatoria, che sfrutta le risorse dei Paesi più poveri senza portare benefici o miglioramenti alle popolazioni locali. È lo spazio dove le cooperative italiane che operano con soggetti fragili possono avere posto. È il luogo dove interrogarsi sui proprio stili di vita e scegliere oggetti di qualità, duraturi e preziosi.
Com’è cambiata nel tempo la Bottega Giusto Scambio a Imola
Abbiamo fatto molto cambiamenti nel corso degli anni. La nostra prima bottega era a qualche metro di distanza ed era piccolissima ma stracolma di oggetti. Oggi abbiamo uno spazio più grande, che con l’aiuto prezioso delle persone che ci circondano valorizza bene tutti i prodotti esposti. L’architetto Elisa Spada ha curato la progettazione degli spazi e degli arredi. Federica Cicognani e Giulia Ancarani di Ecolyving Design hanno realizzato gli interni. Grandi ringraziamenti vanno anche alla Fondazione Cassa Di Risparmio di Imola che ha sostenuto l’associazione nel realizzare i lavori.
La cosa che troviamo pazzesca è che abbiamo lavorato molto con materiale di recupero, come pallet, cassette e persino i vecchi arredi della precedente bottega. Ad esempio, l’espositore delle sciarpe è ottenuto da tubi del gas e filo di ferro riciclato: l’opera si chiama Con un filo di Gas e fa parte di un progetto di ecodesign.
C’è molto entusiasmo per questo progetto e non possiamo che ringraziare i volontari e le volontarie che ci permettono di portarlo avanti nonostante le difficoltà.
Lara