Dopo avervi raccontato cosa intendo per Sostenibilità posso dirvi che, secondo me, ciò che veramente manca è una visione culturale. La Sostenibilità, infatti, abbraccia tutti i fattori della vita. Dobbiamo essere coscienti che ogni nostra singola azione ha un’impronta ecologica e, di conseguenza, che abbiamo delle responsabilità nei confronti dell’ambiente e dell’umanità.
Possiamo distinguere quindi i due ambiti della sostenibilità: quella ambientale, che deve concentrarsi sulle fonti di energia rinnovabili, e quella etica, che deve far corrispondere il giusto prezzo dei prodotti e i salari ai lavoratori, per dare quella dignità inalienabile di cui ognuno è portatore. Per ottenere delle soluzioni efficaci e concrete, bisogna cambiare la visione attraverso idee innovative e direi anche sorprendenti.
Partiamo dal presupposto che oramai, non solo i grandi economisti, ma chiunque può comprendere le dinamiche attuali e contestare il nostro modo di misurare la ricchezza: chi trae beneficio dalla crescita registrata col PIL? Non certo la popolazione di basso ceto. In questa crescita è valutata attentamente la sostenibilità ambientale di ogni suo singolo elemento? Qui si apre un mondo! Cosa pensano le persone della loro vita? Quali sono considerati i fattori che contribuiscono a far emergere un uomo nel suo contesto?
Green New Deal e le prospettive per la Sostenibilità
Nel contesto generale di Green New Deal, che si pone come obiettivo di abbandonare ogni risorsa di tipo fossile entro il 2030, è naturale pensare che gli investimenti nelle fonti fossili, oltre che calare drasticamente in tempi brevi, diventeranno inutili ed assolutamente non recuperabili. A questo punto il Green Deal ha solo un modo per riuscire e, cioè, essere condiviso da molti investitori ed attori della finanza globale, compresi i fondi internazionali.
Per andare incontro ad una vera rivoluzione green occorre sviluppare in questo decennio un’infrastruttura digitale e smart con un’energia distribuita e non centralizzata, fatta di fonti locali, sfruttabili secondo necessità. Escludendo il controllo centralizzato, le reti aperte delle energie rinnovabili saranno capaci di aggregare le efficienze, ottimizzarle e dare circolarità, con piattaforme che favoriranno flessibilità ed abbondanza.
Un dubbio, però, rimane: questo scenario verrà sostenuto in modo adeguato da chi governa – con capitali pubblici e sociali – così da diventare il catalizzatore di gesti virtuosi?
Sante