Dopo aver indagato su Imola, sono giunte notizie incoraggianti sul fronte dell’Economia Circolare in Italia. La più recente dà l’Italia come il paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti (il 79%). L’incidenza, secondo lo studio di Symbola e Comieco, sarebbe più che doppia rispetto alla media UE e ben superiore a tutti gli altri grandi paesi europei – Francia (56%), Regno Unito (50%) e Germania (43%). Inoltre, l’Italia è anche uno dei pochi paesi europei che dal 2010 al 2018 – nonostante un tasso di riciclo già elevato – ha migliorato le sue prestazioni (+8,7%).
I numeri del rapporto di Symbola sull’Economia Circolare in Italia non coincidono però con quelli riportati nel sito dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Per quanto riguarda le percentuali di riciclaggio, pongono l’Austria al primo posto con il 63% e l’Italia in settimana posizione con il 36%. A prescindere dai numeri, quello che emerge è il desiderio e la volontà di tutta la comunità europea di affrontare le nuove frontiere dell’economia verde e la spinta verso quell’economia circolare di cui tanto si sente parlare.
Economia Circolare: cos’è davvero
Finora l’economia ha seguito un modello lineare produzione-consumo-smaltimento, dove ogni prodotto è inevitabilmente destinato ad arrivare a “fine vita”. L’economia lineare, che si basa esclusivamente sullo sfruttamento delle risorse, non risulta più percorribile. Lo sviluppo sostenibile dell’economia necessita di aggrapparsi al concetto di economia circolare per salvaguardare risorse e ambiente dalla pressione sempre crescente richieste da produzione e consumi.
Economia circolare vuol dire cambiare la logica della progettazione delle soluzioni, lavorando sulla riparabilità, modularità, longevità e riciclabilità dei prodotti e dei servizi offerti. La transizione verso un’economia circolare sposta l’attenzione sul riutilizzare, aggiustare, rinnovare, condividere e riciclare i materiali e i prodotti esistenti. Quel che generalmente si considerava come rifiuto finisce con l’essere una risorsa.
Il mondo delle imprese può cogliere l’opportunità di sfruttare i nuovi mercati, legati ai cambiamenti dei modelli di consumo, dalla convenzionale proprietà all’utilizzo, riutilizzo e condivisione dei prodotti. Parallelamente, compiere scelte sostenibili dovrebbe diventare più facile per tutti i consumatori.
Il sostegno della politica in Italia e in Europa
La promozione dell’economia circolare richiede un ampio sostegno politico sul piano europeo, nazionale, regionale e locale. Il passaggio a un’economia circolare è un elemento fondamentale della visione definita dall’UE e dai suoi Stati membri nel 7° programma d’azione per l’ambiente.
In questa direzione, l’UE ha già adottato provvedimenti. È stata istituita una gerarchia dei rifiuti, dando la priorità alla riduzione e al riciclaggio dei rifiuti stessi. La politica in materia di sostanze chimiche si ripropone di eliminare le sostanze tossiche estremamente preoccupanti in maniera graduale. I progetti legati all’economia circolare sono sostenuti dai fondi europei. Le iniziative degli enti pubblici per gli appalti pubblici verdi stimolano la domanda di prodotti e servizi più verdi e incoraggiano le imprese a compiere scelte simili.
Il Pacchetto di direttive sulla Economia Circolare definisce obiettivi prioritari per la raccolta differenziata. Il 15 settembre 2020, sono stati pubblicati in Gazzetta tutti e quattro i decreti legislativi (n.116/2020, n.118/2020, n.119/2020, n.121/2020) in materia di materia di rifiuti da veicoli fuori uso, pile e accumulatori, discariche e imballaggi con l’obiettivo di portare il riciclo dei rifiuti urbani ad almeno il 55% entro il 2025, al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035. L’obiettivo dell’anno 2035 contempla anche la diminuzione fino al 10% dei rifiuti conferiti nelle discariche .
Il Pacchetto Economia Circolare individua cinque settori prioritari per accelerare la transizione lungo la loro catena del valore: materie plastiche, rifiuti alimentari, materie prime essenziali, costruzione e demolizione, biomassa e materiali biologici.
Il recepimento negli stati membri delle direttive del Pacchetto Economia Circolare segna una svolta importante rispetto al passato e definisce una nuova filosofia comune nel modo di produrre e gestire i rifiuti ed un cambiamento di cultura, con un nuovo approccio al tema della produzione e gestione dei rifiuti per i prossimi decenni.
Pamela